Annual Meeting 2022, successo oltre ogni aspettativa
Bologna, 16 dicembre 2022 – Bilancio estremamente positivo per il secondo Annual Meeting della Rete IRCCS di Neuroscienze e Neuroriabilitazione organizzato in collaborazione con l’Istituto di Scienze Neurologiche di Bologna, associato al network. «Un successo oltre ogni aspettativa – ha detto il professor Raffaele Lodi, Presidente RIN – sia in ambito qualitativo sia quantitativo, con oltre 500 iscritti e 250 abstract sottomessi da giovani ricercatori. Abbiamo consolidato alcune nostre storiche linee di ricerca nelle demenze, nel Parkinson e nei disturbi del movimento. Sono state altresì impostate nuove aree di ricerca, in particolare in ambito oncologico dove ci occuperemo, prevalentemente, degli aspetti clinici delle problematiche legate ai tumori primitivi del sistema nervoso. Avvieremo infine studi ed altre attività – ha detto ancora Lodi – sulla SLA, un ambito molto impattante anche sotto il profilo sociale. In programma, nel 2023, ci occuperemo anche di epilessia, una patologia rara ma con prevalenza piuttosto elevata, pari all’1% circa; ci concentreremo sugli ambiti più complessi come la terapia chirurgica e gli aspetti genetici».
Grande attenzione, durante il meeting, è stata posta sugli aspetti legati all’utilizzo di dati scientifici in rapporto alla tutela della privacy. «Un tema cruciale – ha aggiunto al proposito Lodi – che il precedente Governo ha tentato di risolvere senza però riuscirci; nel nostro Paese l’attuale applicazione dei regolamenti europei per privacy e protezione dei dati è estremamente limitante soprattutto per attività di ricerca delle Reti come la nostra, in gran parte di tipo data driven: RIN, infatti, raccoglie grazie a protocolli armonizzati una grossa mole di dati proveniente dai trenta IRCCS associati che può essere utilizzata nel tempo per rispondere a quesiti diversi ma ciò, attualmente, è fortemente limitato dalla legislazione italiana. Al meeting il tema è stato affrontato anche con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica. Sono state coinvolte le associazioni dei pazienti, molto attente al tema e desiderose che i dati possano essere utilizzati in maniera quanto più estensiva possibile – ha concluso il Presidente della RIN – non solo per comprendere i meccanismi delle malattie, ma per contribuire soprattutto alla individuazione di nuove strategie terapeutiche».